Viverersani e belli

Viverersani e belli

10/09/2019

Fonte: ” Viversani & Belli “

Nella società d’oggi c’è un maggior senso di isolamento e di difficoltà a relazionarsi e a conoscersi in generale.
Questo si riflette moltissimo anche nel proprio quartiere, e ancor di più nel proprio palazzo.
Si ha difficoltà a socializzare anche a scuola o a lavoro.
Si usano i filtri del messaggio, telefonata.
Questa non viene considerata una barriera, ma un filtro protettivo dove ci si può nascondere più che agli altri a sé stessi.
Guardare una persona negli occhi mentre ci si parla sicuramente può essere più bello, ma a volte può essere più impegnativo e difficile.
Vi è mai capitato , magari quando si deve dire qualcosa di scomodo ad una persona di vivere con enorme differenza….il dirgliela di persona…. ma no meglio per telefono…. ma no meglio per messaggio…. cosi si evitano tutti quei sentimenti vissuti come scomodi o impegnativi…. o si attutisce la critica dell’altro.
Se si faceva questo 30 anni fa…. lo si viveva come poco coraggioso….vigliacco…. quasi non assumersi le proprie responsabilità o il peso delle proprie azioni ed emozioni.
Oggi nel contesto sociale non solo è concesso con tutti i social ma quasi considerato….. erroneamente il mezzo migliore.
Ricordiamoci sempre che siamo fatti per stare all’interno di una collettività e che uno dei nostri bisogni primari è proprio la socializzazione….. ma non per smartphone, ma in carne ed ossa… il contatto la fisicità sono fondamentali per un buon sviluppo della personalità quando siamo piccoli e per il benessere e la felicità quando siamo grandi.
Altrimenti eccoci al fenomeno che la vicinanza, il contatto…. se non è con persone che noi consideriamo affettivamente importanti diventano motivo di diffidenza… quasi di pericolo.
La carenza di legami affettivi e sociali facilità la depressione.
Guardiamo gli animali in natura… per esempio il cavallo, animale da branco se lo mettiamo in un box in isolamento quando verrà fatto uscire sarà pieno di sospetto e paura e avrà più difficoltà a stare nel branco…. i disagi comportamentali aumentano nell’isolamento.
nella società di oggi siamo abituati all’isolamento.
E’ stata condotta una ricerca molto interessante sui rapporti che si instaurano o , purtroppo, non si instaurano, tra condomini.
Avete presente le riunioni condominiali ? Quante volte si preferirebbe non andare?
Riflettiamo su cosa accade.
Invece di essere un momento di condivisione di idee , progetti da realizzare per migliorare le cose.
Spesso si assiste a dei veri e propri tribunali dove ci si accusa a vicenda di piccoli o grandi errori.
Un vero stress invece che un momento di aggregazione.
In ogni ambito ricordiamoci che la forza del gruppo è fondamentale, il lavoro di squadra non è importante solo nelle aziende o nello sport, Il gruppo vincente e quello che collabora.
Forse ce ne siamo dimenticati?
no penso che il motivo stia altrove.
Siamo passati da una società collaborativa a una società dove il singolo prevale sul gruppo.
Si è persa l’abitudine tipica degli anni 40/50 dove le persone all’interno di un condominio socializzavano , passavano momenti di vita insieme.
Vi ricordate quelle immagini di film dove si vedevano i tavolini messi fuori ai palazzi dove 4 o 5 persone stavano lì a giocare a carte.
Soprattutto al Sud, dove si tornava a casa con la voglia di scambiare due chiacchiere con i vicini di casa, raccontando le proprie piccole cose del quotidiano che erano capitate in giornata.
Io personalmente ricordo che tornavo da scuola e suonavo alla mia amica del terzo piano per raccontargli quello che mi era successo a scuola.
Oggi usiamo wattsapp per qualsiasi cosa.
Si preferisce telefonare o mandare un sms al vicino piuttosto che suonargli alla porta di casa o semplicemente, per non essere invadenti citofonargli.
Certo la casa oggi viene vista come una protezione dai pericoli esterni….. siamo bombardati, e a nostra volta bombardino le persone di sms, mail foto che torniamo stanchi e…. riusciamo a vedere le mura del nostro appartamento come una delle poche cose ancora che delimitano un confine con il mondo esterno…. anche se il virtuale ci raggiunge ovunque.
Abbiamo 2000 o anche 3000 amici su fb ma evitiamo in modo scientifico lo sguardo con il nostro vicino di casa, o quello che incontriamo i n ascensore.
Ormai non si sa neanche i nomi di chi abita nello stesso condominio. o addirittura i componenti di una famiglia.
Lo notiamo solo se ci disturbano i rumori.
Certo oggi le case somigliano a degli alveari, e le mura non sono più spesse come quelle case di un tempo…. quindi è facile sentirsi invasi….. quanti rumori dei vicini sentiamo che non ci piacerebbe ascoltare.

Perché più gli uomini.
Per un motivo preciso,
tendono a vedere la loro casa, famiglia come un nido o un rifugio, come momento chiuso di privacy con le persone care. e come in natura il maschio quando torna a casa delimita il territorio, così fa l’uomo.
Mette i confini in quel mondo che lui ritiene privato.
Soprattutto in un mondo dove il lavoro prende tantissimo tempo e le amicizie si strutturano in luoghi diversi.
Un po’ è anche la paura di essere in pericolo, e di dover proteggere i propri cari…. visto che la criminalità è aumentata.
Ancora gli spazi piccoli, cioè quartieri dove gli spazi delle case sono piccoli e le persone molte… può scattare un vero e proprio senso di soffocamento e voglia di evitamento dell’altro visto più come un invasore del proprio spazio che una persona interessante da conoscere e frequentare.

Perché più al nord?
I milanesi spiegano la loro chiusura con ritmi di vita frenetici , mancanza di tempo, ed in fondo hanno ragione.
Avete sentito parlare dei quartieri dormitorio?
Cioè si torna la sera…. e si va a letto, stanchi stremati delle varie attività quotidiane.
Con questo vissuto è difficile aprirsi al mondo e agli altri, anzi direi che una reazione inconscia è quella di chiusura e di evitamento.
Non mi stupisco del risultato di queste ricerche.
Sono la fotografia del mondo che sta cambiando e le persone cercano di adattarsi e di sopravvivere come meglio possibile.

SOLUZIONI
Sicuramente quando si fa la riunione condominiale aggiungere un vero e proprio rinfresco.
Organizzare, se c’è un cortile dei veri e propri giochi o sport…. calcetto…. pallavolo…..
gare tra famiglie.
Ancora gruppi wattsapp con le varie date di compleanno
Social street son una grande risorsa anche se non sono la soluzione al problema.
Certo utilizzare i social come facilitato di aggregazione può essere un idea, ma aggiungerei che sono un ponte.
Il lavoro da fare sul responsabilizzare anche in base alle esigenze degli abitanti il condomino.
Per esempio chi utilizza baby sitter per il proprio figlio…. organizzare una baby sitter che si possa occupare di due o tre bambini contemporaneamente di più famiglie del palazzo.
Creare una piccola saletta con televisore condominiale, dove vedere le partite insieme, ancora sala lettura e sala compir…. quindi utilizzare i nuovi mezzi tecnologici per aggregare e non dividere.
Piuttosto che avere solo l’amministratore di condomino trovare una nuova figura che organizzi questi spazi comuni.

Il sole facilita i rapporti?
pensiamo alla sintesi clorofilliana.
Certo il sole ha la sua importanza, il sole è una fonte costante di energia, migliora l’umore in quanto un organismo esposto asole libera endorfine.
Il sole cura la pelle (psoriasi per esempio), allevia il dolore dell’artrite, sincronizza i bioritmi attraverso la luce del sole che colpisce la retina aumenta le difese immunitarie.
Numerosi studi soprattutto americani ci riportano all’elioterapia.
per la prevenzione di numerose patologie e poi il sole stimola il sorriso.
Il sole stimola le funzioni endocrine e aumenta la produzione di serotonina, vero e proprio antidepressivo naturale.
Vi è mai capitato di pensare o di sentir dire ah quando c’è il sole sto bene.
migliora l’umore, ossa forti per la vitamina d stimola il tono muscolare

Add Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

× Come posso aiutarti?